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L'alloro (Laurus Nobilis) è un arbusto sempreverde del bacino del Mediterraneo, si adatta a ogni esposizione, non molto resistente alle basse temperature e tollera la salinità. Ha una media velocita di crescita e il portamento è compatto e eretto. Viene coltivato sia a cespuglio che ad alberetto e può raggiungere in entrambi i casi 10/15 metri di altezza. produce fiori bianchi (poco appariscenti) da marzo ad aprile e immediatamente dopo le bacche di colore nero. Le foglie sono ovate lanceolate di colore verde brillante e vengono utilizzate anche per preparazioni gastronomiche. L’uso più frequente è per la costituzione di siepi vigorose/barriere.
Il lauro è una pianta perenne a portamento arbustivo, tipica ed originario del bacino del mediterraneo ma in grado di crescere come un vero e proprio albero se le condizioni lo permettono (può arrivare anche a 10-12 m). L’alloro si adatta ad ogni esposizione, ma non è molto resistente alle basse temperature e tollera bene la salinità del suolo. Ha una media velocita di crescita e il portamento è compatto ed eretto. I fiori che produce sono bianchi e poco appariscenti e fiorisce nel periodo da marzo ad aprile. La pianta di alloro in vaso prospera molto bene riuscendo a svilupparsi in aiuole fitte.
La pianta di alloro, come detto prima, può essere coltivata sia in vaso che in piena terra. Non è raro infatti, vedere un albero di alloro alto anche 10 m. Se coltivate in vaso, invece, le piante andrebbero trapiantate in vasi più grandi ogni due anni. Questo è necessario poiché sebbene il lauro sia una pianta a crescita moderatamente lenta, le radici si approfondiscono occupando molto spazio. In caso di trapianto in piena terra è meglio un terreno ben drenato, di medio impasto e ricco di sostanza organica.
Questa particolare essenza del mediterraneo si presta benissimo anche alla realizzazione di siepi: non è assolutamente raro vedere una siepe di alloro adornare i giardini o i terrazzi di molte case. Difatti utilizzare l’alloro per una siepe permette a chi lo desidera di ottenere una barriera di verde dalla spiccata rusticità, semplice da curare e molto profumata.
Le bacche di allora in realtà non sono proprio bacche, ma botanicamente il frutto dell’alloro è una drupa, come albicocche, pesche e olive. Ad ogni modo i frutti dell’alloro sono molto simili alle olive in quanto ne condividono la forma e il cambiamento di colorazione dal verde al nero. Queste “bacche di alloro” possono essere utilizzate insieme alle foglie per la preparazione di liquori.
Le foglie di alloro hanno un breve picciolo, sono affusolate e consistenti, il loro colore è un bel verde scuro, tipico di questa specie. Le foglie hanno la pagina superiore lucida e quella inferiore opaca e di un colore più tendente al giallo. Tutta la foglia di alloro presenta delle ghiandole resinose, dalle quali viene secreto il suo classico aroma.
Come già detto in precedenza l’alloro è una pianta particolarmente rustica, la quale richiede poche attenzioni per poter crescere e prosperare di anno in anno. Per quanto riguarda l’esposizione l’alloro può stare sia in ambienti ombreggiati che in pieno sole, e volendo anche in appartamento se ha abbastanza luce. In quanto pianta mediterranea per eccellenza non ama le temperature troppo basse, cioè al di sotto di 0°C, ma sopporta abbastanza bene la salinità conseguente alla vicinanza del mare.
L’alloro è una pianta che non richiede molta acqua, infatti va innaffiata solo quando vi si ha un substrato asciutto durante primavera ed estate, diminuendo la frequenza in autunno e primavera, fino a cessare del tutto le innaffiature con temperature sotto i 7°C. Attenzione ai ristagni idrici! Sono una delle prime cause di morte di questa specie.
Il terreno ideale per l’alloro è un terriccio fertile e soffice, in grado di drenare l’acqua evitando i ristagni idrici. Se allevata in vaso la pianta va rinvasata ogni 2 anni, per permettere un accrescimento omogeneo delle radici.
Per quanto riguarda la concimazione vi consigliamo di usare un concime liquido NPK a maggior titolo di azoto (N) ogni 15 giorni circa da inizio primavera fino a fine estate. Per il resto dell’anno non è necessario concimare.
Per permettere un maggior accestimento e per infoltire la chioma delle piante è possibile effettuare una potatura dell’alloro nel periodo che intercorre tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Le malattie tipiche dell’alloro sono imputabili principalmente a carenze o ad attacchi parassitari. Infatti le più comuni alterazioni della pianta di alloro sono causate dalla presenza di parassiti: germogli giovani deformati sono tipicamente causati da un insetto, la Psilla spp., molto comune nell’alloro; parziali decolorazioni e presenza di sottilissime ragnatele sono il sintomo della presenza del ragnetto rosso, fastidioso acaro che si nutre della linfa delle foglie; molto comuni sono anche afidi e cocciniglie.
L’utilizzo dell’alloro per le sue proprietà benefiche ne fa un’ottima pianta per lenire dolori e aiutare la regolarità del nostro organismo. Difatti l’alloro può essere usato come digestivo se messo in infusione (acqua e alloro rispettivamente 1L ogni 30g di foglie), oppure dopo estrazione dell’olio essenziale può essere utilizzato in massaggi per riassorbire ematomi e per velocizzare la guarigione da traumi sportivi.
L’alloro è da sempre considerato una pianta principe della cucina mediterranea. Le foglie di alloro infatti vengono utilizzate per insaporire carni, pesce, per la preparazione di decotti e liquori.
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