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Albero semi-deciduo, con origine in America, Africa e Asia. Per svilupparsi al meglio, predilige l’esposizione a pieno sole per svilupparsi e non tollera temperature inferiori ai 4°C. Ha una crescita veloce con portamento eretto, e può raggiungere dai 6 ai 20 m di altezza. La chioma a forma di cupola, ha un portamento che raggiunge anche i 15-20 metri di larghezza. L’infiorescenza si protrae per tutta l’estate con fiorellini a stella, riuniti in lunghe pannocchie. Le sue foglie sono alterne, ovali, appuntite e di color verde chiaro. Molto utilizzato in giardini, soprattutto come albero da ombra grazie alla grande chioma che lo caratterizza.
La Fitolacca, dal nome botanico Phytolacca dioica, è un albero appartenente alla famiglia delle Phytolaccaceae, importato in Europa da America e Asia orientale come pianta ornamentale e per le numerose proprietà medicamentose. Il suo nome deriva dall’unione di una parola greca “phyton = pianta” e una araba “lakk = lacca”, da qui “pianta di lacca” in relazione al colore delle bacche che produce.
Il tronco della fitolacca emerge direttamente dal terreno come se posizionato su una collinetta, prodotta dalle sue stesse radici molto spesse. È un tronco forte ed eretto, con una grande riserva d’acqua, il che lo rende molto resistente agli incendi.
Le foglie sono ovali ed alterne, lisce e con apice mucronato. Quando sono giovani, hanno un colore verde chiaro con margine bianco, in contrasto con le venature centrali di color rosso.
La specie fiorisce tra aprile e giugno con fiori a sessi separati, infatti, fioriscono su piante diverse, per tale motivo viene definita “dioica”. I fiori maschili sono color crema, mentre i femminili hanno il calice color verde e un ovario diviso a spicchi. Entrambi, tuttavia, sono racchiusi in un racemo lungo fino a 15 cm.
Dopo la fioritura (che avviene in primavera), produce delle bacche di colore bianco una volta maturate che, se spremute, producono un succo viola scuro.
La fitolacca preferisce i climi dolci ed esige il pieno sole, non tollera temperature inferiori ai 4°C e teme le gelate tardive (in climi non idonei alle sue esigenze perde tutte le foglie). Il suo habitat naturale è dato da terreni incolti, campi, giardini, terreni freschi e ricchi di humus.
La Phytolacca Dioica nonstante la sua rusticità che le consente di svilupparsi bene in qualsiasi problemi, prediligi terreni sciolti e ben drenati.
La moltiplicazione della pianta avviene per seme su terreno universale ad una profondità di 5 m alla fine dell’inverno direttamente a dimora. È opportuno sapere che, prima di porre a dimora il seme della fitolacca, è bene lavorare il substrato di coltura mescolando la terra con un po’ di sabbia e del terriccio da compostaggio. In autunno, i semenzali andranno posti in vasetti singoli, e, in seguito, messi a dimora nella tarda primavera (dopo l’ultima gelata) o ad inizio estate.
Data la forte resistenza, questo albero non necessita di continue innaffiature se collocato all’aperto poiché le piogge forniranno l’acqua necessaria. In caso di lunghi periodi di siccità o di permanenza in vaso, è consigliato procedere con annaffiature periodiche.
È preferibile in primavera e durante la messa a dimora, interrare del concime a lenta cessione o dello stallatico maturo alla base del cespuglio.
La Phytolacca Dioica, essendo molto rustica, non viene attaccata da parassiti o malattie ma, nel caso in cui si presentassero delle anomalie nella pianta, si può intervenire con prodotti antiparassitari in modo da evitare le malattie.
La Fitolacca rappresenta un rimedio omeopatico derivato dalla pianta stessa: al suo interno, infatti, si trovano lectine, saponosidi, acido g-aminobutirrico e fettolaccoside A e B.
Tale rimedio è indicato in caso di presenza di stomatite ulcerosa, raffreddore con presenza di rinite e secrezioni filamentose, faringite e infiammazioni alle tonsille.
È utilizzato anche in caso di problematiche quali la sciatica, nevralgia e dolori muscolari.
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