L’Ortensia, proveniente dall’Asia Orientale, Himalaya e America, appartiene al genere Hydrangea della famiglia delle Hydrangeaceae e comprende diverse specie, sia arbustive che rampicanti legnose.
Il nome della pianta fu scelto, nel 1771, dal botanico inglese Philibert Commerson che, in onore di Hortense de Nassau, figlia del principe di Nassau e sua accompagnatrice in una spedizione, battezzò gli esemplari provenienti dalle Indie Orientali con il medesimo nome. Questa specie è caratterizzata da fusti robusti e da foglie dentellate o lobate, generalmente opposte e presenti tre per nodo. I fiori si presentano riuniti in infiorescenze sferoidali, chiamati corimbi, caratterizzati dai sepali. I fiori dell’ortensia variano dal bianco a diverse sfumature di rosso, azzurro, violetto, rosa e malva. Questa differenziazione è frutto sia del proprio patrimonio genetico, sia del tipo di terreno in cui crescono. Infatti, nei substrati con soluzione acida, i fiori assumono una colorazione azzurro-violetta, mentre in quelli alcalini sono rosa. La fioritura avviene di solito nel periodo comprendente le stagioni primaverili ed estive.
Per ottenere un’ottima prestazione della pianta è opportuno porla in un luogo luminoso, ma non esposta alla luce diretta del sole, anche se alcune specie la preferiscono. È una pianta che predilige climi freschi e miti, infatti, le temperature, non devono mai superare i 16-18°C altrimenti la fioritura potrebbe arrestarsi.
La propagazione dell’ortensia avviene per talea. A conclusione della fioritura, si prelevano delle talee apicali, lunghe 10-15 cm che, dopo aver eliminato le foglie inferiori, sono collocate in una polvere rizogena per consentire la radicazione. In seguito si pongono le talee in un composto formato da terriccio fertile e sabbia grossolana, coprendo il vaso con un sacchetto di plastica trasparente, assicurandosi però che il terreno rimanga,sempre, leggermente umido. Quando inizieranno a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato e quindi può essere trasferita, con lo stesso tipo di terriccio, in un vaso di terracotta e collocato in un luogo fresco al riparo dal freddo e dal vento. Il rinvaso in contenitori di dimensioni più ampie, avverrà nella primavera successiva e si dovrà aspettare un nuovo anno per poterle conservare in casa.
Significato dell’ortensia
Il significato della pianta è legato a Philibert Commenson che introdusse per la prima volta il fiore in Europa. Il botanico decise di chiamare il fiore con lo stesso nome della donna da lui amata, che però non poteva ricambiare i suoi sentimenti, perché sposata con il suo migliore amico. Di conseguenza, a oggi, è attribuita un’accezione negativa al fiore come simbolo di abbandono e di distacco sentimentale. Tuttavia, il significato può variare anche in base al colore del fiore. La tonalità del bianco, simboleggia un amore che sta nascendo o il ritorno di uno che si era assopito, invece, quella del blu spiega che nonostante la persona amata sia difficile e capricciosa, c’è di fondo un amore costante, mentre, regalare un’ortensia rosa significa che la donna che la riceve è la persona più importante nella vita dell’uomo.
Tipi di ortensie
Tra le molteplici varietà di ortensie merita attenzione l’Arborescens Annabelle, originaria degli USA fu la prima specie giunta in Europa nel 1736. Considerata la più bella cultivar di Arborescens, ha una crescita vigorosa che può raggiungere un’altezza massima di 3 metri, presentando foglie ovattate con margini seghettati. È una pianta che cresce bene con un’esposizione al sole o a mezz’ombra, e ha buona resistenza al freddo. La fioritura inizia da metà giugno fino all’arrivo dei primi freddi, mostrando un’infiorescenza che va dal verde chiarissimo al bianco. Dato che i fiori di questa specie sono abbastanza pesanti (essendo sfere che arrivano anche i 30 cm), sarebbe necessario sostenerli mediante supporti, ad esempio canne di bambù. È consigliabile una potatura annuale in primavera per poter facilmente controllare le dimensioni.
Nella famiglia delle ortensie molto conosciuta è anche l’Hydrangea Macrophylla Mix, originaria della Cina e del Giappone. È una pianta molto versatile e la sua altezza può variare dagli 80 cm ai 2 m. La migliore esposizione per la sua crescita è la mezz’ombra, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Le foglie sono verdi con forma seghettata sui bordi e di solito in autunno presentano una tonalità rossastra. I fiori della macrophylla sono caratterizzati da diverse sfumature che vanno dal bordeaux al blu. Siccome la fioritura avviene tramite le gemme apicali dell’anno precedente, la potatura è consigliabile farla tra fine febbraio e metà marzo. Questa specie richiede innaffiature abbondanti e regolari ma sono da evitare i ristagni idrici che sono pericolosi per lo sviluppo della pianta.
Altra specie molto conosciuta è l’Hydrangea Quercifolia, anch’essa originaria degli Stati Uniti e molto diffusa in virtù della bellezza dei suoi fiori e per la forte rusticità. È una pianta con portamento arbustivo che si estende più in larghezza che in lunghezza. Le foglie (simili a quelle presenti sulle querce, motivo per il quale le è stato affidato questo nome botanico), sono ampie e lobate di colore verde scuro sulla pagina superiore e argentate su quella sottostante. I fiori di media grandezza sono raggruppati in fitte pannocchie di colore bianco che durante la maturazione assumono una colorazione rosata. La fioritura avviene ad inizio primavera e si protrae fino ad autunno, dunque, è importante compiere la potatura tra gennaio e febbraio, al fine di favorire il germogliare dei nuovi fiori.
Cure specifiche
L’ortensia è una pianta molto apprezzata per abbellire aiuole e giardini, grazia alla facilità delle cure necessarie per la sua crescita. Nel periodo della fioritura (primavera-estate), essa richiede innaffiature abbondanti e frequenti per assicurare un terreno sempre umido, evitando però la formazione di ristagni idrici, che sono nocivi per il suo sviluppo. È consigliabile nebulizzare spesso la chioma per assicurare freschezza a tutta la pianta. Nel caso in cui le foglie iniziano assumere un colore marrone ai margini e ad arricciarsi, questo sta a significare che la pianta è in uno stadio di sofferenza e quindi è necessario effettuare delle innaffiature più regolari e curative.
Nelle stagioni primaverili ed estive è importante concimare l’ortensia una volta a settimana mediante concime liquido aggiunto all’acqua dell’annaffiatura, ricordando che questa specie asporta una grande quantità di potassio.
Come potare l’ortensia
Una giusta potatura è fondamentale per un efficiente sviluppo della pianta. Per le ortensie che crescono all’aperto, nei luoghi con climi rigidi, è opportuno potare la pianta a fine inverno, affinché le parti già essiccate (rami e foglie) che saranno poi recise, possano proteggere i rami più giovani dal freddo, mentre, nei climi più miti, la potatura può essere effettuata subito dopo la fioritura, in modo da favorire il germogliare delle gemme laterali che fioriranno l’anno seguente.
Invece, per le piante coltivate in appartamento, il taglio può avvenire a settembre lasciando un paio di gemme su ogni ramo e collocando la pianta in un luogo freddo.